Un bocconiano di Vercelli in Bankitalia

Raffaele Mattioli(1895/1973) il mitico presidente della Banca Commerciale del dopoguerra sosteneva che si può fare bene banca e “navigare” nei bilanci se contemporaneamente si amano l’arte, la letteratura e la musica; in una parola se si è appassionati per la cultura con la maiuscola. Luigi Capra, vercellese di 60 anni, che ha studiato al Liceo Classico Lagrange e, quindi, che si è laureato in Economia Politica alla “Bocconi” di Milano, in anni più vicini a noi condivide la lezione del maestro della Banca Commerciale Italiana. Dunque, entrato in Banca d’Italia fino ad arrivare nel 1980 alla direzione dell’Istituto a Torino, non ha messo da parte la sociologia, l’antropologia e la letteratura di montagna che per lui sono diventate un hobby intellettuale impegnativo.

Il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Domenico Manachino, ha invitato il dottor Luigi Capra a parlare di questa sua passione al di là dei bilanci, della politica monetaria e delle circolari.
Lo spunto è stato offerto dai libri che Capra ha scritto sulle genti di montagna alle pendici del Monterosa, alcuni dei quali in partnership con lo psichiatra Giuseppe Saglio, nonché sui racconti trasmessi dalla tradizione alpina. In particolare, Luigi Capra nel 2008 ha tradotto “The Italian Walley of Pennine Alps”, un importante riferimento letterario e di sociologia dell’inglese William Samuel King. E infatti la conferenza di Luigi Capra nel locale “Borgo Antico” di Borgovercelli giovedì 23 gennaio, avrà per titolo “tradurre che passione!”. La serata, che rientra nel programma culturale sulle passioni accanto alla propria professione, avviato nell’ottobre scorso da Domenico Manachino oncologo al Sant’Andrea di Vercelli, sarà anche dedicato ad un altro libro di Luigi Capra: “Maria Croz e altri racconti ai piedi del Monterosa”.