Il regno dei Borbone, una storia negata

Gianni Oliva, storico e giornalista, è un uomo di scuola e un politico che guarda soprattutto alla logica stringente dei documenti. Per invito del Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Antonio Catania anche lui uomo di scuola che dirige il provveditorato agli studi di Vercelli, il professor Oliva giovedì 23 maggio al Modohotel parlerà de “La storia negata dei Borbone di Napoli e Sicilia”. Egli a questo argomento nel 2012 ha dedicato l’ultimo dei suoi libri di una collana storica sul  Novecento  italiano che ha dedicato il primo  volume alla storia della Resistenza. La storiografia e la propaganda  dei Savoia e cavouriana preunitaria e dell’Unità avevano sospinto marginalmente il regno delle due Sicilie, con Napoli e Palermo due capitali del centro sud italiano, assai importanti politicamente e economicamente, che avevano suscitato l’ammirazione dell’impero britannico. Infatti la flotta inglese del Mediterraneo era di stanza a Napoli e il flusso dei commerci si era consolidato soprattutto da Palermo e Londra.
Per alcuni aspetti il libro e la conferenza di Gianni Oliva rappresentano la prosecuzione di un altro volume dedicato al regno delle due Sicilie e alle interpretazioni, quanto meno parziali, del regno piemontese poi diventato unitario. Si tratta del libro “I prigionieri dei Savoia. La vera storia della congiura di Fenestrelle” scritto da Alessadro Barbero, altro storico che è ordinario a Vercelli all’Università “Amedeo Avogadro”. Anche Barbero fa giustizia dei  molti luoghi comuni i quali, per tanto tempo, hanno portato a presentare la storia italiana in maniera distorta. Gianni Oliva, attualmente membro del consiglio regionale piemontese, è stato insegnante e preside dei più storici licei torinesi: l’Alfieri, il Volta, il Segre, il D’azeglio, il Cavour. Adesso è docente della Scuola di Applicazione d’Arma di Torino dove gli ufficiali del nostro esercito si specializzano in un contesto sempre più di modernità nel loro lavoro al servizio della Repubblica. Nel 2001 Gianni Oliva ha scritto un volume sulla storia degli alpini e, successivamente, sulla storia dell’arma dei carabinieri. Tutti e due i libri sono diventati molto popolari. Il professor Oliva ha inquadrato storicamente i due corpi dell’ esercito evitando di cedere alla retorica e alle interpretazioni encomiastiche, particolarmente in riferimento alla guerra 1914/1918 e al Ventennio. Infatti furono i carabinieri che arrestarono il dittatore Benito Mussolini.