Una finestra sempre aperta sul Medioevo

Il professor Alessandro Barbero è ordinario di Storia Medioevale all’Università “Amedeo Avogadro”, com’è noto su base tripolare: Vercelli, Novara, Alessandria. Alla “Avogadro”  insegna da 13 anni, dopo essere stato ricercatore all’Università “Tor Vergata” di Roma e docente in diverse università europee. Egli, come testimoniano i suoi libri e i suoi saggi, è un “ uomo europeo” - come oggi si dice correntemente - a 360 gradi; cioè con una visione davvero globale del Vecchio Continente che spazia dai singoli territori alle Nazioni secondo la concezione che la storia e la sociologia attribuiscono a questo stesso sostantivo. Lo comprovano, tra tutti i suoi libri, “Carlo Magno, un padre dell’Europa” edito nel Duemila, e “Lepanto” uscito l’anno scorso che, al di là della trama del romanzo, evidenzia l’attualità della instabilità geopolitica nel Mediterraneo.
La presidente del Kiwanis Club di Vercelli, Raffaella Attianese, di questo mondo tanto lontano nonché ugualmente   tanto vicino che è il Medioevo, gli ha proposto una delle sue affascinanti lezioni. E Alessandro Barbero giovedì 27 ottobre, al Circolo Ricreativo vercellese di via Galileo Ferraris, terrà  questa stessa lezione/conferenza, ricca di spunti e di riflessioni da cogliere attraverso una finestra, appunto  sempre aperta, sul Medioevo. Ma Alessandro Barbero è più di un medioevalista. E’ in realtà un talent scout, che anche  utilizzando la radio e la televisione, oltre che dalla cattedra universitaria, mette sotto la lente di ingrandimento persone e luoghi, base sulle quali si è edificata l’Europa odierna.
Tracciando una pur succinta scheda biografica del professor Alessandro Barbero, laureatosi a Torino nel 1981 con una tesi sulla Storia Medioevale, ricordiamo che egli ha firmato 13 volumi, alcuni dei quali romanzi dove gli scenari sono vivamente e vivacemente storici, e una ottantina tra saggi e articoli. Il suo apporto scientifico e “di racconto” in diversi programmi radiofonici, in particolare nei programmi televisivi di Piero Angela, ha reso palpitanti i fatti della storia, solo apparentemente inghiottiti nel cono buio dei secoli passati.