Il calore della terra

Il  Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Giorgio Pronsati giovedì 22 settembre, alla ripresa postferiale, ha proposto una serata dedicata alla geotermia, intitolata “Il calore della terrà”. Relatore l’ingegner Davide Prelle della Geonovis che opera in Valle d’Aosta e nel Piemonte Orientale.
Con il “Calore della terra” il Kiwanis Club di Vercelli riprende il tema delle energie, nucleare e alternative, sviluppate nell’anno sociale 2010/2011.
Il “precedente negativo” è rappresentato dall’incidente nucleare in Giappone, in seguito al terremoto e allo tsunami, nonché al recente incidente in Francia, a poche centinaia di chilometri dalla Pianura Padana, fortunatamente rientrato.

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La musica e la comunicazione a 360 gradi

Dal 1992, data di fondazione a Torino, l’Orchestra Camerata Ducale, è la protagonista della musica a Vercelli, in Italia e a livello internazionale. Il violinista saluggese Guido Rimonda e la pianista triestina Cristina Canziani costituiscono l’anima della Camerata Ducale di cui, da anni, parlano ampiamente i mass media anche per una impresa storica e filologicamente delicata: il recupero completo dell’opera di Giovan Battista Viotti (1755/1826) un altro grande e avventuroso protagonista della musica della seconda metà del 700, popolato di inarrivabili genialità.
Ma il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Giorgio Pronsati, desidera presentare l’Orchestra Camerata Ducale, Guido Rimonda e Cristina Canziani, anche marito e moglie, in un altro modo. E giovedì 26 maggio al Circolo Ricreativo di Vercelli, con inizio alle 20, presenteranno Rimonda, la Canziani e la Camerata Ducale in maniera diversa: la musica classica e da camera introduce a 360 gradi nel mondo complesso della comunicazione, basato principalmente sul teatro e su altre manifestazioni artistiche che non temono le contaminazioni pur non rinunciando a precisi riferimenti loro propri.

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L’Ordine del Sacro Sepolcro: solidarietà come servizio personale

Franco Fasella è un generale di brigata dei Carabinieri, oggi nella riserva, che ha avuto molti incarichi di comando dell’Arma in Lombardia e in Piemonte dopo un periodo nel Genio Ferrovieri di Bologna. Ma adesso, fermatosi a Tortona dove risiede, è anche il presidente per le regioni Piemonte, Valle d’Aosta e dell’Oltrepò pavese dell’Ordine Equestre Vaticano del Sacro Sepolcro di Gerusalemme. Giovedì 28 aprile, presentato da Giorgio Pronsati, presidente del Kiwanis Club vercellese, al Circolo Ricreativo di via Galileo Ferraris si è parlato di questo Ordine cavalleresco le cui origini risalgono poco dopo l’anno Mille, ai tempi della prima Crociata in Terra Santa e a Gerusalemme. Infatti le insegne che  campeggiano sui mantelli bianchi dei cavalieri di oggi, risalgono ad allora: grande croce  rossa e 4 croci piccole  che contornano il braccio della grande, ugualmente rosse.

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Neutralità e solidarietà della Croce Rossa Italiana

Il seme dello spirito di solidarietà e di neutralità è stato gettato durante le guerre anche risorgimentali del XIX Secolo. Ed è un seme robusto che ha attecchito, come abbiamo constatato anche in queste settimane per alleviare le sofferenze e i grandi disagi dei migranti provenienti dalla Tunisia e dagli altri paese del Nord Africa. L’organizzazione e il servizio del corpo delle volontarie della Croce Rossa Italiana, una volta ancora hanno svolto un ruolo insostituibile nei campi per i migranti allestiti in Sicilia. Il club Kiwanis di Vercelli, presieduto da Giorgio Pronsati, ha voluto portare l’attenzione su quanto da oltre un secolo in Italia e in zone pericolose del mondo fanno gli appartenenti alla Croce Rossa. E per giovedì 14 aprile il club di servizio ha programmato una serata dedicata al tema.
La relazione dell’incontro è stato affidata a Emanuela Bigatti, ispettrice regionale del Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana.

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Energia nucleare: opportunità e potenziali rischi

L’argomento oggetto della serata. molto interessante ma purtroppo ricorrente nei dibattiti televisivi e sulle pagine dei giornali per lo scoppio nella centrale di Fukushima è:
    ENERGIA NUCLEARE: OPPORTUNITA’ E POTENZIALI  RISCHI.
Relatore il Dr.Francesco Troiani, già Direttore al Centro Enea  di Saluggia, attualmente Presidente  di Nucleco s.p.a. Roma, esperto nei processi del ciclo del combustibile nucleare, trattamento rifiuti radioattivi, smantellamento impianti nucleari, sicurezza nucleare e radioprotezione.
Alla serata ha partecipato altresì l’Ing. Mario Ferrando, anch’egli operante presso il Centro di Ricerca Enea  di Saluggia.

L’irresistibile carica nell’etere di Paolo Cavallone

Paolo Cavallone, 48 anni di Casale Monferrato, conduce su Radio 101 con Sergio Sironi (Milano) e Cristiano Militello (Pisa) il programma mattutino dalle 7 alle 10.Egli, come gli altri due, è attore, interprete di cabaret e protagonista di originali televisivi. Il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Giorgio Pronsati, lo ha invitato per  trattare della via lattea delle radio e delle televisioni private, originariamente chiamate “libere” e poi definite comunemente “commerciali”. Paolo Cavallone parlerà nel salone delle conferenze del Circolo Ricreativo vercellese, in via Galileo Ferraris, giovedì 10 marzo con inizio alle 19,30.
Prima il presentatore avrà un incontro a Palazzo Comunale e visiterà all’ Arca (San Marco) la mostra dedicata ai grandi della pittura del Novecento.

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Cavour e Napoleone amante dei merletti

Il  conte Camillo Benso di Cavour era di casa a Vercelli e in quello che era chiamato l’ “agro vercellese”, regno della risaia. Sia quando diventò ministro dell’agricoltura e del commercio del regno sabaudo che dopo, quando su sua proposta, nel 1853, fu costituita l’Associazione di Irrigazione Ovest Sesia, il primo  consorzio irriguo italiano fra proprietari fondiari e affittuari dei loro terreni. Ma la storia locale, che  puntualmente ricorda l’inondazione del vercellese nel 1859 per fermare le truppe austriache, in genere colloca sullo sfondo la tessitura diplomatica paziente ma indispensabile per avviare l’unificazione italiana. I protagonisti furono appunto Cavour e Napoleone III imperatore francese che si incontrarono ai bagni di Plombières, località francese  alla moda dove abbondavano le marsine e i merletti.

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Gli specialisti per proteggerci

Sul territorio i Vigili del Fuoco, come altri corpi storici dello Stato, sono “dentro” la popolazione, così rispondendo tempestivamente ad ogni necessità. Il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Giorgio Pronsati, ha deciso di proporre la conoscenza approfondita di quelli che la popolazione, con affetto, chiama ancora correntemente “i pompieri”. E giovedì 10 febbraio, al Circolo Ricreativo, in via Galileo Ferraris, al Corpo dei Vigili del Fuoco il KIwanis Club  di Vercelli dedicherà un incontro. Oratore della serata, che inizierà alle 19,30, l’ingegner Corrado Romano, dirigente a Vercelli del Corpo dei Vigili del Fuoco che - come è a tutti noto - ha sede in viale Aeronautica 8/10, in un   complesso a suo tempo  realizzato dalla Amministrazione Provinciale, e a pochi metri da un’altra struttura entrata nella storia cittadina: il campo d’aviazione dalla cui pista si sono levati in volo, fra gli altri, i campioni  piloti Baldo Mazzucchelli e Francis Lombardi.

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Dai fiori all’economia inseguendo il bello

Il più bel parco d’Europa, nel nord del “vecchio continente”, si trova in Svezia, nella regione del Gotland. Esso, assai diverso dai parchi e dai giardini mediterranei, è un esempio “globale” riassunto da ben quattro aspetti: immagini che richiamano i pittori fiamminghi, i fiori testimonianza vivente delle teorie sulla classificazione botanica di Linneo(1707/1778, medico e naturalista) nonché della bellezza, l’economia.
Senza i risvolti economici, di importanza crescente, il florovivaismo italiano e degli altri paesi in riva al “mare nostrum”, in Olanda, in Inghilterra e via elencando sarebbe ben poca cosa. Il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Giorgio Pronsati, giovedì sera 27 gennaio  ha programmato un incontro dedicato al tema “Dai fiori all’economia inseguendo il bello”.

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Il Museo Leone di Vercelli, isola nel Medioevo

Il notaio Camillo Leone fu attratto da una alabarda medioevale. Il fascino di quello strumento, anche un po’ misterioso, fu così forte che Leone, nato nel 1830 e scomparso nel 1907, decise di farsi collezionista mettendo da parte le scartoffie notarili. Così, passo dopo passo, è nato il museo a lui intitolato, adesso presieduto da Amedeo Corio, un grande intenditore di arte grazie al quale sono anche state pubblicate le memorie del notaio vercellese, impertinenti e, talvolta, “brucianti” per la società borghese cittadina della sua epoca.
Le statistiche museali, affascinanti come l’alabarda, dicono che l’istituzione custodisce 400 manoscritti e 1500 pergamene, tutte medioevali. In altre parole: il Museo Leone, oggi di valore incommensurabile, è un patrimonio per la città, connesso per ragioni statutarie e storiche ad un’altra perla cittadina che è l’ Istituto di Belle Arti fondato a metà dell’800, ugualmente presieduto da Corio.

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