Un ponte tra Vercelli e l’Inghilterra
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- Giovedì, 14 Gennaio 2010
L’associazione presieduta da Gianna Baucero è entrata subito nel tessuto culturale di Vercelli e del Piemonte (forse sarebbe più corretto dire del Nord Ovest italiano) avendo come primo riferimento la basilica di Sant’Andrea. Senza il cardinale Guala Biccheri, Chesterton e l’Inghilterra dove germogliò la democrazia cui, successivamente, si sarebbero uniformate le democrazie in tutto il mondo occidentale, la basilica di Sant’Andrea non sarebbe una realtà vercellese e un patrimonio per la storia dell’architettura sacra europea. Invece, anche rimarcando le caratteristiche spiccate dell’architettura italiana, soprattutto di origine padana, il complesso abbaziale di Sant’Andrea, specialmente nelle nevose giornate invernali evoca le atmosfere dei pittori fiamminghi del 1500/1600 e, più tardi, dei pittori John Constable e William Turner. E, fin dalla sua istituzione, l’Associazione Chesterton si è ripromessa di costruire un solido ponte fra due culture oggi integratisi anche per ragioni di comunicazione: la cultura italiana e quella inglese la cui lingua è diventata universale. Anche negli anni del Risorgimento italiano figure storiche determinanti, come Camillo Cavour e Giuseppe Mazzini, mutuarono non poco dalla cultura civile e parlamentare inglese.
Nei suoi cinque anni di attività, l’associazione presieduta da Gianna Baucero ha promosso numerose iniziative e pubblicazioni promuovendo inoltre, per quanto possibile, la conoscenza e la diffusione, soprattutto fra i giovani, della lingua inglese; appunto una delle lingue di cui si servì il medioevale cardinale Guala Biccheri, vercellese il quale dopo i meriti istituzionali e politici acquisiti a Chesterton e in Inghilterra, ritornato a Vercelli diede avvio alla costruzione della chiesa e del complesso abbaziale di Sant’Andrea.