A Vercelli il procuratore generale Caselli su “Legalità e Giustizia”

“Legalità e Giustizia”. Il tema è di grande attualità soprattutto  dopo gli innumerevoli casi negli ultimi tempi proposti dalla cronaca quotidiana. Giovedì 22 novembre questo stesso argomento è stato sviluppato dal procuratore generale della Corte d’Appello di Torino, dr. Gian Carlo Caselli. La conferenza ha avuto luogo al Salone Dugentesco – Vercelli, via Galileo Ferraris. A proporlo è stato il Kiwanis International, Club di Vercelli,  nell’anno sociale 2007/2008 presieduto dal dr. Antonino Raineri.

Il relatore, notissimo e grande cultore di Diritto, è originario di Alessandria. Ma il dr. Caselli ha trascorso buona parte della sua attività professionale a Torino e a Palermo, successore di Giovanni Falcone assassinato dalla mafia. E a Torino, dove si laureò all’inizio degli anni Sessanta, Caselli nel 1964 è stato assistente  universitario di storia del Diritto italiano. Egli entrò in Magistratura nel dicembre 1967 e, sempre a Torino nei primi anni Settanta, fu giudice istruttore penale. Negli anni Settanta e Ottanta Gian Carlo Caselli affrontò i reati di terrorismo riguardanti le Brigate Rosse e Prima Linea come anche, dalla sua sede istituzionale di Milano, fece il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Il procuratore generale Caselli nel 1991 fu nominato magistrato di Cassazione e divenne presidente della prima sezione della Corte d’Assise di Torino. Egli il 15 gennaio 1993 fu nominato Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo. Dal 30 luglio 1999 assunse l’incarico di Direttore generale del Dipartimento dell’Amministrazione  Penitenziaria e, due anni dopo, fu nominato a Bruxelles rappresentante italiano nell’organizzazione comunitaria Eurojust contro la criminalità organizzata, assumendo poi la carica di Procuratore Generale di Torino.

Gian Carlo Caselli ha firmato numerosi volumi di Diritto, di costume e di storia che hanno trattato dell’eredità scomoda, da Falcone ad Andreotti e dei sette anni da lui trascorsi a Palermo; di che cosa sia la mafia; dei rapporti fra i cittadini e la giustizia  e del ruolo del Pubblico Ministero in un contesto di stato di Diritto e di democrazia. Non solo: il procuratore generale Caselli nel  1984 ha fatto parte della Commissione per l’analisi del testo di delega del nuovo codice di procedurale penale; nel 1991 è stato consulente della Commissione Parlamentare di inchiesta sul terrorismo e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi; e dal 1986 al 1990 è stato componente del Consiglio Superiore della Magistratura.

Al di là della sua intensa  attività di magistrato e di giurista, il procuratore generale Gian Carlo Caselli è stato un protagonista di primo piano  nella  vicenda per sostenere la candidatura di Giovanni Falcone quale capo dell’Ufficio Istruzione di Palermo come nei loro libri hanno raccontato i giornalisti torinesi Vincenzo Tessandori, Ettore Boffano e Marco Travaglio. In particolare Tessandori e  Boffano hanno narrato la sua vita di magistrato in “Giancarlo Caselli, un giudice fra mafia e terrorismo” ricordando che egli diresse anche l’inchiesta per l’incendio del cinema torinese Statuto. Invece Travaglio, dal 2005, ha approfondito la laboriosa e   conseguente  impostazione di un procuratore nei confronti delle degenerazioni della politica.