Càndito, 55 vasche, il cancro, la professione

Il suo ultimo libro è “55 Vasche, il cancro (anzi due) e lo sport”, edizione Rizzoli. Mimmo Càndito inviato di guerra de “La Stampa” di Torino, scrittore, docente universitario di linguaggio giornalistico in questo volume, da poco in libreria, racconta due guerre mortali in cui è sopravissuto: l’aggressione ai polmoni del cancro sempre in agguato e, in zona di guerra, la morte che si profila in ogni istante e “vigliacca” travolge le popolazioni civili facendole pagare un prezzo troppo elevato.
“55 Vasche” per iniziativa del Kiwanis Club, presieduto da Rachele Orsani, in accordo con la “Libreria Mondadori” di corso Libertà a Vercelli, sarà presentato giovedì’ 3 marzo, inizio dell’incontro alle 18. Successivamente Càndito sarà ospite del Kiwanis Club al Circolo Ricreativo, sede vercellese del club. Qui Rachele Orsani presenterà il giornalista inviato di guerra che parlerà della sua difficile professione, in particolare con riferimento agli ultimi sconvolgimenti storici in Medio Oriente.Su questi stessi sconvolgimenti storici, Mimmo Càndito ha scritto alcuni libri e centinaia di articoli su “La Stampa”: in special modo, l’invasione da parte dell’armata sovietica dell’Afghanistan e la “guerra” personale di Bush che finì con la morte di Saddam.Qualche anno fa Mimmo Càndito si accorse di essere affetto da cancro ai polmoni. Da sportivo (ex campione di sciabola e pivot in una squadra di pallacanestro) reagì alla malattia che tuttavia superò, però ammalandosi ancora. L’inviato speciale in zona di guerra in “55 Vasche”, metafora per resistere e sopravvivere, ha raccontato della sua malattia e della sua professione. E lo stesso, parlando del suo libro, farà giovedì sera, prima alla Libreria Mondadori, quindi al Kiwanis Club.