Le Neuroscienze contro una malattia chiamata cancro

(en.vi.) L’inviato del quotidiano torinese La Stampa Mimmo Càndito è sopravissuto al tumore ad un polmone, forse anche contratto in zona di guerra a causa dell’uranio arricchito, depositato a tonnellate sui terreni di scontro, dove si usano armi sofisticate e sempre più pericolose. Secondo le ipotesi, per Oriana Fallaci, inviata del Corriere della Sera e dell’Europeo era andata diversamente con il suo decesso. Ed è per adesso andata diversamente per i militari, in questo caso italiani inviati, in Afghanistan e Iraq, che non riescono a farsi riconoscere la “causa di malattia” contratta a causa dell’uranio arricchito. A quanto pare, i residui non costituiscono un freno “poiché esso non lo è per le lobbies che condizionano i fabbricanti di armi da guerra, le quali non considerano mai gli effetti ipotetici del’uranio arricchito”.
Sullo sfondo, questa minaccia mortale della tragedia infinita della guerra e delle armi usate dai belligeranti (oltre cento giornalisti italiani morti), profilatasi in relazione alla presentazione del volume “55 Vasche” del giornalista Mimmo Càndito, avvenuto giovedì sera 3 marzo prima alla Libreria Mondadori di corso Libertà, quindi nella sede del Kiwanis Club, presieduto da Rachele Orsani, in via Galileo Feraris, anche presente Stefano Farese, luogotenente kiwaniano per il Piemonte. E sullo sfondo anche l’attività professionale di Mimmo Càndito, di origine calabrese ma da tanto tempo in Piemonte e a Torino, che per realizzare le sue inchieste ha girato il mondo: Afghanistan dagli anni della invasione sovietica, il Sud America anche negli anni della dittatura in Cile di Pinochet e il Medio Oriente con la presenza americana che si concluse con la “guerra personale di  George Bush padre” e con la fine di Saddam Hussein, dopo l’attentato a Nassiria con la morte dei nostri militari causata dall’esplosione di un autocarro imbottito di esplosivo.
Ma narrando le origini del suo libro, edito da Rizzoli, Càndito ha insistito sull’effetto sempre più importante delle Neuroscienze per contrastare l’insorgere e il decorso delle malattie, comprese alcune forme di tumore. In proposito, va ricordato che nell’autunno 2013, per iniziativa dell’Ordine dei Medici di Vercelli, presieduto da Pier Giorgio Fossale, la città fu sede di un importante convegno scientifico dedicato alle Neuroscienze così intitolato: “Cervello e coscienza: biologia  etica dell’identità” dove dal cervello umano muovono molti “antidoti” riguardanti le malattie, l’economia che degenera, la finanza, il cibo. E allora, con cattedratici e studiosi provenienti da tutta Europa, Vercelli (e l’Ordine dei medici presieduto dall’internista Pier Giorgio Fossale) Vercelli fu così catalogata scientificamente: “Si riconferma un successo Vercelli crocevia del pensiero”.
Il doppio intervento, prima alla Libreria Mondadori e poi al Kiwanis Club ha evocato indirettamente quell’evento, ormai lontano nel tempo, coordinato da Fossale e documentato da “Scienza e Coscienza”, rivista prestigiosa dell’Ordine dei Medici, diretta da Gian Luca Marino. Mimmo Càndito, con estrema semplicità, ha richiamato due aspetti: anche il tumore è una malattia, sia pure grave, e come tale nell’immaginario personale e collettivo va considerata ed esorcizzata; inoltre, gli ultimi studi sulle Neuroscienze ipotizzano come esse siano importanti per contrastare il decorso delle malattie  tumorali. Nel caso dell’inviato internazionale Càndito, egli scoprì di essere affetto da cancro al polmone dove in California dimorava temporaneamente per una inchiesta. Reagì anche per consiglio dei medici curanti americani con le risorse personali endogene, tra cui la nuotata sistematica sulla lunghezza di 55 vasche in una piscina di Miami, poi narrata nel suo libro. Mimmo Càndito è vivo - e lo ha testimoniato - per anni, dando spazio alle Neuroscienze e al proprio cervello, suoi conoscenti sono rimasti in vita oltre agli anni preventivati dalla medicina.
Due interventi del pubblico hanno particolare rilievo: una partecipante ha confermato che, grazie al ruolo del cervello e delle Neuroscienze un familiare affronta per ora positivamente una manifestazione tumorale. Poco dopo al Kiwanis Club il medico urologo Ezio Barasolo, presidente della Lega Tumori di Vercelli, ha evidenziato che le neoplasie presentano ancora molte complicazioni. E che il cancro anche si contrasta con la prevenzione basata sugli stili di vita, per cui la Lega Tumori sta attuando piani di informazione sul territorio della popolazione.