Un vino medioevale che viene da lontano

Gionata Venesio, giovane manager del vino che vive a Rosignano Monferrato appena sopra Casale, ha 46 anni e appartiene alla terza generazione di quelli che come business raffinato si occupano di educazione alimentare e di enologia. Un tempo era il primato dei francesi, adesso battuto dagli italiani con tutti i doc e i bianchi trevigiani i quali pretendono di battere lo champagne. Il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Rachele Orsani il 30 giugno lo ha invitato a Vercelli perché al Circolo Ricreativo parli della sua passione: lo champagne che ha una lunga storia da un punto di vista enologico e della “chimica buona”. Questo vino, con le sue bollicine sviluppa anidride carbonica in grande quantità che, anche esplodendo in bottiglie prima della messa a punto del metodo del suo contenimento, gli conferisce sentori piacevoli in natura: profumi di bosco, di mandorle tostate e di quell’asprigno che alla fine per i bevitori raffinati diventa più che amabile. Gionata Venesio racconta così le origini dello champagne, un mondo immenso fatto di piccoli ma abilissimo vignaioli. Il ceppo della vite arriva dalla Mesopotamia, i romani lo conoscevano e lo operavano per tenere tranquille e premiare le Centurie, nel Medioevo i monaci benedettini hanno decretato la sua fortuna come, del resto, per il riso,  e lo champagne non ha tardato a prorompere nel XV e XVI secolo  emergendo in questi secoli e diventando la bevanda preferita dei re e dei principi dell’epoca. Altro primato, quello della belle époque di questo vino, anche alquanto misterioso, che ha alimentato la coltura di diverse epoche accompagnandosi con cibi che vengono dal territorio e che, con sé, portano caratteristiche inconfondibili regalate dal terreno, oltre che dal sole e dall’aria, purtroppo intrise di  differente anidride carbonica che fa male all’ambiente. Lo champagne, oggi molto qualificato commercialmente, ha cadenzato i secoli e sicuramente contraddistingue l’economia dei vigneti europei e l’altro grande arcipelago: quello della nutrizione e dei diversi piatti in ogni angolo della nostra Europa, così appena rifiutata dagli inglesi che a Londra, tuttavia, amano lo champagne, oltre i vini italiani e le birre.
In effetti, con la serata dedicata “alle bollicine” con l’aiuto del manager Gionata Venesio, si è di fatto conclusa la brillante presidenza di Rachele Orsani, bancaria di professione che attualmente si occupa di finanze. Nel prossimo mese di ottobre, la presidenza sarà assunta da Luciana Berruto funzionara del Comune di Vercelli che si occupa di cultura e successivamente da Franco Conti, già funzionario di un importante istituto bancario.