I ragazzi sempre vittoriosi della Rosa Blu

La "Rosa Blu onlus" associazione sportiva di Vercelli ha vent'anni. Nicoletta Storchio Brunetti, che ne parlerà il 28 settembre al Kiwanis Club di Vercelli, la istituì nel 1997 con un preciso proposito: dare tutto la spazio possibile ai diversamente abili che vogliano praticare gli sport olimpici: atletica, bocce, tennis, equitazione... Nel contesto di Special Olimpics, fondata nel 1968 negli Usa da Eunice Kennedy Shiver, diffusasi in 170 stati del mondo con decine di migliaia di atleti che partecipano con successo alle Paraolimpiade i ragazzi della "Rosa Blu onlus" di Vercelli hanno partecipato a gare nazionali in due edizioni a Biella nel 2008 e nel 2012 nonché a competizioni internazionali, sempre classificandosi nelle prime posizioni. La Rosa Blu, che ha agito con un'altra istituzione assistenziale cittadina che si occupa di adolescenti diversamente abili, è anche considerata in modo speciale dalla Pro Vercelli che, in più occasioni, ha contribuito con un suo apporto finanziario. La filosofia della Rosa Blu, anche filosofia di Special Olimpics, è sintetizzata in questo slogan: che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze.

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Negli anni Cinquanta il telefonino tascabile dell’ILCA anticipò gli smartphone del Duemila

La ricercatrice di storia e di sociologia Deborah Guazzoni, ospite giovedì 8 giugno del Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Luciana Berruto, ha proposto "una lettura diversa" dell'industria a Vercelli e del suo territorio: rurale intorno al capoluogo, ma fra Ottocento e Novecento in città con evidenti tensioni tecnologiche che garantivano insospettati posti di lavoro. Nella presentazione della dottoressa Guazzoni, anche una precisazione della presidente Berruto: con la conferenza si concludeva una annata dedicata "al rosa" e al lavoro scientifico e manageriale femminile in Vercelli e nel contesto regionale e nazionale. E così è stato per Deborah Guazzoni, che aveva esordito in una seguitissima conferenza al Teatro Civico e che, fra l'altro, lavora per l'Associazione Storica di Vercelli presieduta dal professor Giovanni Ferraris, ordinario emerito dell'Università di Torino, docente di mineralogia e socio del Kiwanis Club vercellese.

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Vercelli e l’industria che non c’è più

Prima della Grande Guerra 1915/1918, ha conosciuto un periodo economico felice che si concluse nel 1914, fatto di fabbriche innovative, di artigianato e di riserie che lavoravano il riso, prodotto fondamentale della sua terra. Questo periodo che non si è più ripetuto, è stato rievocato nel secondo volume di "Storia di Vercelli", edizione Utet e a cura di Edoardo Tortarolo, docente universitario che guidò un gruppo di giovani storici, 13 in tutto, i quali documenti alla mano raccontarono la città in tutti i suoi risvolti della politica e dell'economia. La copertina del volume ricorda la "Esposizione internazionale dello sport – Vercelli maggio- luglio 1913". Nel primo Novecento era molto attiva la politica sindacale che avrebbe portato alla regolazione lavorativa delle otto ore il risaia. Anche con l'impulso delle categorie agricole, si profilò la prima organizzazione per la tutela sanitaria e pensionistica dei lavoratori poi portata avanti dal caresanese Mario Abbiate che nel 1919 divenne il primo ministro italiano della previdenza sociale.
Questi decenni costruttivi per la città e per il suo territorio, anche rievocati nei tre volumi "Scriviamo un libro insieme", edizione Cassa di Risparmio di Vercelli, presidenti Roberto Scheda e Dario Casalini, saranno rievocati dal Kiwanis Club vercellese, presieduto da Luciana Berruto. Al Circolo Ricreativo di via Ferraris ne parlerà Deborah Guazzoni, appassionata di storia locale cittadina, inquadrabile nel contesto piemontese e italiano.

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Il We Build Kiwanis a TataMia I bambini sempre dentro il nostro Universo di adulti

Il premio annuale We Build del Kiwanis Club di Vercelli è stato assegnato con voto unanime della sua assemblea al microasilo TataMia promosso da volontari aderenti al "Centro di aiuto alla vita". Il riconoscimento sarà consegnato giovedì 25 maggio al Museo Leone, con inizio della cerimonia alle 19.
Questa scuola materna, riservata ai bambini compresi fra i 6 mesi e i 3 anni appartenenti a famiglie in difficoltà, si è progressivamente imposto in città con le sue iniziative di carattere assistenziale e psicopedagogico. E, come rileva Luciana Berruto presidente del Kiwanis Club di Vercelli in coerenza con il We Build ("noi costruiamo") TataMia "ha dato vita a un innovativo progetto che prevedeva la creazione di un "nido in famiglia" destinato a famiglie in difficoltà o a nuclei monogenitoriali che non potevano frequentare gli asili nido comunali, perché non residenti a Vercelli, oppure per mancanza di "posti-bimbo" nelle strutture esistenti cittadine

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Dal dramma di due guerre disastrose alla solidarietà culturale e intellettuale dei giovani nel mondo

Senza organizzazione è impossibile conseguire buoni risultati che diano autentici benefici agli altri, nel caso specifico ai giovani che vivono sulla Terra e in paesi diversi, a distanza di migliaia di chilometri uno dall'altro. Ma senza l'afflato delle mamme, perno di una società in qualsiasi latitudine del mondo, ugualmente si deve rinunciare al risultato positivo, in realtà culturale e intellettuale, della solidarietà fra le generazioni. Questo, è filo conduttore dell'incontro di giovedì 11 maggio svoltosi al Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Luciana Berruto, dedicato alla storia di solidarietà nelle due guerre mondiali, nonché dal 1955 alla Associazione Intercultura che in Piemonte agisce a Torino, a Ivrea e a Vercelli. Tre le relatrici, tutte impegnate nella scuola: Marisa Pezzana, Antonella De Michelis, Marisella Ferraris con le quali collabora attivamente Ombretta Piantavigna.

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Oltre la frontiera

Con il programma dell'Unione Europea cui, da tempo, ha anche aderito il nostro Paese e le sue scuole, nel nome di Erasmo da Rotterdam, decine di studenti per circa un anno dei propri corsi vanno all'estero: in Europa, negli Stati Uniti, in Asia. Lo scambio, in genere, avviene con la collaborazione "alla pari" delle famiglie straniere che hanno consentito il perseguimento di due obiettivi principalmente: l'apprendimento corrente di altre lingue; ed una visione globale, culturale di altri "angoli del mondo", accanto all'angolo nel quale di abitudine i nostri giovani vivono.
Fin dagli anni Sessanta, proprio la Comunità Europea ha favorito il viaggio temporaneo dei nostri ragazzi con la visita a Bruxelles e a Strasburgo delle sedi comunitarie dove nascono e si dibattono i regolamenti, pietre angolari giuridiche delle norme che, alla fine, dovrebbero determinare lo sviluppo dell'Unione Europea.

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Non si è solo genitori. Ruoli, diritti, percorsi e itinerari dell'autismo alla ricerca del benessere della famiglia

Giovedì 23 marzo la dottoressa Francesca Debernardi, vicepresidente di Angsa, associazione di genitori di ragazzi affetti da autismo, al Circolo Ricreativo di Via Ferraris ha parlato sul tema "Non si è solo genitori. Ruoli, diritti, percorsi e itinerari dell'autismo alla ricerca del benessere della famiglia: la grande sfida di Angsa Vercelli Onlus". La conferenza, promossa dal Kiwanis Club di Vercelli e dalla sua presidente dottoressa Luciana Berruto, è stato seguita con particolare attenzione da tutti i soci presenti ed il merito va sicuramente alla relatrice, che ha saputo raccontare con garbo, serenità e competenza, toccando anche più volte il cuore dei presenti con alcuni aspetti della vita di tutti i giorni, una tematica riguardante un fenomeno ancora forse sottovalutato e ridimensionato, a partire anche dall'approccio non ancora idoneo da parte di pediatri e maestri della scuola dell'infanzia.

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La sconosciuta, controversa malattia delle fate

Serenità, gioia, calore, amore, accoglienza familiare. Ultimamente, gli studi e le ricerche hanno riassunto il rapporto dei bambini autistici con il loro universo familiare, anche sempre più diventato l'universo scolastico e delle relazioni interpersonali dove, da piccoli, necessitano una comunicazione attenta per non sbagliare e far nascere incubi di tanti generi. Il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Luciana Berruto, nel contesto di un anno sociale "tutto in rosa", ha messo all'ordine del giorno appunto l'argomento scientificamente appassionante dell'autismo nei bambini e negli adolescenti che debbono affrontare un mondo sempre più complesso, talvolta contaminato da falsità scientifiche che dirottano l'attenzione degli adulti, in particolare la classe politica.
Fra le "bugie" campeggia la correlazione strampalata fra autismo e vaccinazioni che nelle società civili dovrebbero sempre essere combattute.

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Le donne d’arte di Vercelli nell’Ottocento cittadino

Giovedì 9 marzo, prendendo spunto dalla Festa delle Donne dell'8 marzo, la dottoressa Cinzia Lacchia, conservatrice del Museo-Pinacoteca Borgogna, al Circolo Ricreativo di via Ferrari ha parlato delle "donne d'arte" che hanno cadenzato i secoli, in particolare dal Cinquecento al Novecento. Anche secondo numerosi storici dell'arte, una ventina di "donne d'arte" italiane, europee e americane, hanno determinato una svolta nella "storia del bello" accanto, o contro, gli uomini che avevano dominato l'arte e l'architettura dall'epoca medioevale. La conferenza, assai seguita, è stata promossa dal Kiwanis Club di Vercelli e dalla sua presidente dottoressa Luciana Berruto. L'appuntamento culturale, come Luciana Berruto ha ricordato, rientra nel novero delle iniziative nell'anno sociale 2016/2017 dedicate alle donne che nelle molte discipline intellettuali si sono distinte, conseguendo posizioni di prestigio.

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La Decapitazione di Oloferne per vendicare la violenza sulle donne

Cinzia Lacchia, che dirige il museo/pinacoteca Borgogna di Vercelli, giovedì 9 marzo al Circolo Ricreativo di via Galileo Ferrari parlerà di "Donne d'arte", in relazione alla pittura femminile in Occidente sviluppatasi dal XVI secolo, ma anche parlando della "Festa della donna 2017" celebratasi il giorno prima otto marzo. La dottoressa Lacchia, che cura l'immagine del Borgogna per conto dell'amministrazione presieduto dall'avvocato Ferraris, è stata invitata al Kiwanis Club di Vercelli dalla presidente del club, la dottoressa Luciana Berruto. Anche "Donne d'arte" rientra nel programma kiwaniano dedicato alle donne che con il loro lavoro si sono imposte, diventando un riferimento per la comunità.

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