Da un secolo maestri dei liquori in Italia e in Europa

La famiglia Luparia è originaria di San Martino di Rosignano, cuore della enologia del Monferrato. Le sue capacità imprenditoriali da molti decenni hanno cadenzato la storia dei vigneti e dei vini piemontesi, in particolare sulla direttrice Casale Monferrato-Vercelli, patria del riso italiano e da anni (dal 1967, per la precisione) capitale europea del riso. La grappa che l’industria Magnoberta di Casale Monferrato, che fa capo ad Alberto, Andrea, Valeria e Roberta Luparia, sfumata consente agli chef stellati di proporre magnifici risotti, anche fattori di gastronomia più che mai adatti all’Expo 2015 alla cui inaugurazione, il primo maggio prossimo, manca ormai una manciata di giorni. Giovedì 12 marzo nei saloni al primo piani dell’industria enologica e dei liquori Magnoberta un magnifico Risotto alla grappa è stato proposto da Alberto, Andrea e Valeria ad oltre una settantina di estimatori, soci del Kiwanis Club di Vercelli presieduto da Piero Castello e del Kiwanis Club di Casale Monferrato presieduto da Angela Anarratone, del Soroptimist vercellese presieduto da Ketty Politi e del Soroptimist casalese presidente Cristina Bonzano.

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Dalla grappa alla pasticceria e alla frutta, una industria agroalimentare con le radici in Monferrato

In principio fu la “sgnapa”, liquore di acquavite del tutto italiana, per uomini rudi dediti al duro lavoro fisico e agli assalti con il rischio della vita come nella grande guerra fra i monti trentini e friulani. Poi, con l’affinamento della enologia che a Casale Monferrato trovò una base scientifica e divulgativa, divenne la grappa che adesso noi conosciamo. E, accanto alle cantine, conseguenza tutta italiana delle cantine sociali le cui prime furono fondate ad Oleggio e a Gattinara (Novara e Vercelli) sorsero le importanti distillerie alla fine dell’Ottocento e nel Novecento, diventate industrie con molta attenzione per il marketing e le tecniche commerciali. L’ultima fase dell’evoluzione della grappa frutto, come anche molti profumi e cosmetici della ricerca e della sperimentazione, è diventato una bevanda di grande personalità ma anche largamente gradita al pubblico femminile.
Il cambiamento abbastanza rapido nel tempo, che rientra nella serie degli incontri (l’ultimo il 26 febbraio con la relazione dell’economista Giorgia Casalone dell’Upo) sarà illustrato per il Kiwanis Club di Vercelli a Casale Monferrato giovedì 12 marzo nello stabilimento Magnoberta, con l’illustrazione introduttiva di Valeria Luparia, dirigente della produzione e della qualità del complesso, nonché con la visita degli impianti. L’evento, catalogato ufficialmente di cultura economica ed enogastronomico, è in realtà un interclub. Infatti esso è stato promosso e organizzato dal Kiwanis Club cittadino presieduto da Piero Castello e dal Soroptimist Club di Vercelli presieduto da Ketty Politi.

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Il dilemma della alfabetizzazione economica

Gli organismi economici e finanziari e internazionali, anche l’ Associazione Bancaria Italiana (ABI) e la Banca d’Italia, hanno rilevato che è assai scarsa la formazione economica e finanziaria degli abitanti del nostro Paese. La soluzione del problema è stata affrontata da diverse associazioni e agenzie che hanno avviato veri e propri “corsi di recupero e di alfabetizzazione” a Milano, Roma e in tante altre località italiane. Il tema si intreccia con quell’altro, assai importante, dell’istruzione universitaria dei nostri giovani che, secondo l’Istat, cercano lavoro nella percentuale di circa il 40%.
Il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Piero Castello, sull’argomento, di grande attualità, ha programmato approfondimenti con un primo incontro a Borgovercelli. Relatrice la dottoressa Giorgia Casalone del Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa (DiSEI), ricercatrice e docente a Novara di Scienza delle finanze. Appunto, Giorgia Casalone illustrerà questo tema specifico che anche richiama l’importante Dipartimento  dell’Università del Piemonte Orientale (UPO): Conviene studiare? La formazione del capitale umano e le prospettive per i laureati.

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La storia e la cultura dietro le maschere di canevale

Chi considera Carnevale soltanto una carnevalata, al massimo degna di una sfilata e di qualche carro allegorico, forse sbaglia. Dal suo punto di vista, il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Piero Castello, ha un’altra opinione. E giovedì 12 febbraio nel salone del dopolavoro di Atena, festeggiando il Carnevale vercellese 2015 ha cercato di dimostrare la sua tesi con un incontro speciale di soci e di amici e con una manifestazione anche culturale legata al territorio, del tutto particolare. Era presente il sindaco di Vercelli Maura Forte. E all’incontro intitolato “A carnevale ogni cibo …vale” erano anche presenti Sandro Baraggioli presidente di Atena SPA con il direttore generale Alessandro Giancola, Aillinn Scotti amministratore unico di Atena Trading, Silvia Mercenari dirigente del personale e dell’organizzazione di Atena. Inoltre presente Ketty Politi, presidente del Soroptimist Club di Vercelli, ma per diversi aspetti una delle rappresentanti di quel mondo dei clubs di servizio che in queste settimane a Vercelli, a Santhià, a Varallo e sui rispettivi territori stanno dimostrando tanta vivacità e volontà di collaborare alla crescita della comunità locale.

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La tradizione del cibo che rende ancor più vivo il Carnevale testimonianza della cultura del territorio

Il titolo è: “A Carnevale ogni cibo…vale”. Giovedì 12 febbraio alle 20 nel salone del Cral dell’Atena Paola Bernascone, presidente dell’Università Popolare vercellese, vice presidente del Kiwanis Club di Vercelli e socia dell’Accademia della cucina italiana inviterà a questa riflessione proposta dal titolo per concludere in modo lieve, ma anche culturale, il Carnevale 2015 cittadino e del suo territorio. L’iniziativa è del Kiwanis Club di Vercelli presieduto da Piero Castello che ha dato questa indicazione tenendo conto della ricchezza gastronomica e alimentare del Vercellese, “terra d’acqua”, dove in cucina domina su tutto la panissa per la quale sono ovviamente indispensabili il riso di qualità aggiunto al salam dla duja, alle fasole di Villata o anche ai fagioli di Saluggia nonché al buon vino rosso Gattinara e delle colline che si affacciano sul fiume Sesia. Dal fiume deriva l’anima della nostra pianura su cui si specchia il Monterosa. Ma non solo riso e complementi indispensabili. Infatti, parte del Vercellese verso il Torinese è anche il regno degli ortaggi e, più recentemente, del Kiwi e di altra frutta ricca di vitamine nonché della carne. Inoltre, la cucina e la gastronomia semplici ruotano intorno ai Carnevali di Santhià e di Borgosesia, entrambi storici e che anche richiamano i modi di alimentarsi della collina vercellese e biellese e della montagna.

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I graffiti per dire che esistiamo e siamo umani

Cartesio (1596/1650) filosofo e matematico, con una frase riassuntiva del suo pensiero, riaffermò che l’umanità esiste se non rinuncia alle sue irripetibili peculiarità. La frase era questa: cogito ergo sum, penso, pertanto esisto. Milioni di anni prima gli uomini delle caverne con i graffiti rupestri riaffermarono la loro esistenza e la comunicarono ai loro simili, prima cacciatori e, poi, agricoltori. E con una mano tracciata su una roccia “firmarono” la loro esistenza e il loro diritto alla vita sulla Terra. Dietro a questa mano c’è l’inizio della necessità irrefrenabile “di comunicare” che nei secoli, oltre che dai graffiti rupestri è stata soddisfatta prima dalla pittura e dopo dalla fotografia che ultimamente, con le tecnologie digitali, ha raggiunto grandi livelli di sofisticazione. Oggi si comunica ormai in tempo reale, descrivendo eventi di cronaca ma anche utilizzando l’immagine fotografica per la moda, il gossip e il cibo e le nature morte le quali richiamano Caravaggio, anche Depero e i futuristi, Morandi.
Anche la fotografia dall’Ottocento e poi via via sempre più moderna è figlia della cultura. Di tutto questo, giovedì 22 gennaio ha parlato il fotografo Gianpiero Marchiori, vercellese che per un trentennio ha lavorato a Milano nella cronaca, nella moda e nel food and beverage che, attraverso l’immagine, comunica sistematicamente sul cibo e sulle bevande, testimonianza del piacere dell’umanità oltre che della sua economia. Marchiori è stato invitato, anche con  le immagini, a parlare di questo argomento affascinante dal Kiwanis Club di Vercelli presieduto da Piero Castello.

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Senza comunicazione, economia più debole

Il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Piero Castello, insiste sulla comunicazione al servizio della economia. O meglio: senza comunicazione in tutte le sue declinazioni che con le applicazioni tecnologiche sono diventate davvero tante, l’economia sarà più debole. Un esempio tra i tanti. Anche per l’agroalimentare che si sta imponendo in Europa Comunitaria attraverso la Pac (Politica agricola comune) Bruxelles ha deliberato un capitolo del bilancio finanziario destinato alla comunicazione che, a sua volta, è indispensabile per la sistematica trasmissione delle novità scientifiche e tecniche utili allo sviluppo delle aziende sul territorio. Non solo. Senza evolute tecniche di comunicazione non ci possono essere Internet efficace e E-Commerce già utilizzato da imprese del Vercellese e del Piemonte Orientale.

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La gigantesca torre idrica del Lucca

Tra Ottocento e Novecento, ai tempi del sindaco Piero Lucca poi diventato senatore e  trasferitosi a Roma dove divenne sottosegretario all’Interno, la basilica di Sant’Andrea la scampò:  una gigantesca torre idrica, alta più di 40 metri e che sarebbe stata in competizione con le torri del monumento rovinando le prospettive di quest’ultimo, alla fine fu accantonata. I milanesi, che in quel periodo esercitavano molta influenza su Vercelli, con una  consulenza sentenziarono che il progetto della mastodontica torre era sbagliato, tanto che in Lombardia non si praticavano più scelta del genere. E allora Piero Lucca accantonò definitivamente il progetto, cosicché l’ampliamento del servizio idrico cittadino, alimentato dai pozzi artesiani “di profondità" prese un’altra strada tecnica, con trivellazioni che non avevano necessità di mandare l’acqua in alto, facendola poi cadere nella rete di distribuzione.

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La buona, abbondante acqua di Vercelli

Per il Kiwanis Club di Vercelli, presieduto da Piero Castello, l’8 gennaio 2015 incomincia con un quesito: perché non beviamo la nostra acqua? E Castello, uomo dei computer di Atena invita per una risposta Federico Perini, un altro uomo di Atena, ma che si occupa dell’acqua, fondamentale per il nostro territorio e di cui è ricca Vercelli. Infatti Perini, chimico che per lungo tempo si è occupato di depuratori, è il responsabile del servizio idrico integrato della antica istituzione ottocentesca diventata poi una Società come richiedono le infrastrutture moderne, che a suo tempo portò nelle nostre case acqua, gas e energia elettrica.

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Il Kiwanis Club di Vercelli e la casa della solidarietà

Nel 2015 il Kiwanis International, cui appartiene il Club di Vercelli, per tradizione molto attivo, compie un secolo, essendo stato fondato negli Stati Uniti nel 1915. Elio Garozzo il governatore in carica del Distretto Italia Dan Marino, ha scelto come motto della sua presidenza Liberiamo le energie. E questo per ricordare a tutti i soci che nella solidarietà verso i componenti della comunità non si deve lasciare nulla di intentato, rammentando la ricorrenza ma soprattutto la disponibilità a fare realmente secondo le proprie forze. Questo, forse nel linguaggio corrente dei services da rendere alla società cui si appartiene, locale, nazionale e internazionale, vuol dire anche concretezza di cui anche deve essere fatta la solidarietà. Il comune di Vercelli, in base alla legge 184/83 e alla sua modifica 149/2001, fra l’altro ha avviato la costituzione del centro municipale dell’affidamento dei minori, incaricando del suo funzionamento il Settore Politiche Sociali, dipendente dall’assessore Adriana Sala e affidato alla dirigente Luciana Berruto, socia del Kiwanis Club di Vercelli, e al suo staff di psicologhe e assistenti sociali.

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