Anais Vaugelade, il lupo sdentato e la Zuppa di Sasso per il Centro dell’affidamento comunale

di Enrico Villa
Anais Vaugelade, 41 anni, è una scrittrice e illustratrice di libri per l’infanzia che ora vive e lavora a Parigi, nata a Saint Ouen en France dopo essere vissuta a lungo nella regione dei Bassi Pirenei. Quando aveva diciassette anni, incominciò come fotografa i cui soggetti erano per lo più animali ma con caratteri simili a quelli umani, con i loro pregi e i loro difetti. L’artista (così deve essere chiamata) per i suoi testi e le sue immagini, peculiari della fantasia che affascina i bambini, appartiene adesso alla Ecole de Loisirs e in Francia è molto popolare. Tra i tanti, tre suoi libri hanno attratto anche in Italia fin dalle prime edizioni: La storia della caramella; La Guerra; La zuppa di sasso.
Quando nel 2001 uscì in libreria La zuppa di sasso fu subito un successo che si ripropose nel 2013, anno della seconda edizione. La favola di Anais Vaugelade, ripresa dai racconti della vecchia Europa Orientale con tracce persistenti anche in Africa e nella Costa d’Avorio, ha ispirato il nome poi dato al Centro per l’affidamento familiare costituito dal Comune di Vercelli. Il Centro, in allestimento con il consistente contributo finanziario del Kiwanis Club di Vercelli sarà inaugurato il 23 dicembre, nei giorni di vigilia del Natale vercellese 2014. In particolare, il Kiwanis Club di Vercelli ha messo a disposizione le suppellettili e le attrezzature del Centro per l’affidamento inserito nel restaurato Ipai (Istituto per l’infanzia) realizzato un trentennio fa dalla Amministrazione Provinciale di Vercelli. All’evento dell’inaugurazione e del primo funzionamento del centro per l’affidamento La zuppa di sasso, questo sito del Kiwanis Club di Vercelli ha programmato uno spazio a sé anche  per evidenziare il significato sociale del Centro per l’affidamento, regolamentato dalla legge 184/83 poi integrato dalla legge 149/2001.
Ma, adesso, fermiamoci alla importanza letteraria e di comunicazione di Anais Vaugelade nonché al significato pedagogico, sociologico, anche un po’ psicanalitico, che scaturisce dai suoi racconti e dalle sue illustrazioni, in genere  molto attraenti. Abbiamo accennato che i protagonisti del suoi racconti sono animali cui le proprie caratteristiche non impediscono di muoversi e agire in maniera antropomorfa. Anzi, la maniera antropomorfa e insistita per dare ai ragazzi (ma anche agli adulti) messaggi importanti per il comportamento di ogni giorno o quello che dovrebbe sempre essere il nostro comportamento quotidiano. Nella Storia della caramella, che in parte ricorda la vicenda degli zecchini d’oro di Pinocchio nonché del Gatto e la Volpe di Collodi, la caramella sotterrata dovrebbe far fiorire un fantasmagorico albero delle caramelle. Invece no. In realtà, succede quanto in economia abbiamo provato sulla nostra pelle negli ultimi sette/otto anni: alla finanza-caramelle abbiamo dato molto credito ma - affermano gli economisti indipendenti - siamo stati ingannati. Infatti il mercato è stato invaso da titoli farlocchi e da derivati che erano carta straccia in America e che lo sono ben presto diventati anche in Europa.
Un significato ancora più trasparente ha La Zuppa di sasso, appunto per i bambini e gli adolescenti, però anche per i grandi che vogliano trarre una morale autentica (non il moralismo d’accatto) dai racconti popolari. Il gioco, davvero importante, fu proposto da Esopo, anche da Apuleio e in termini diversi, più antropomorfici, da Shakespeare e da Moliére. La vicenda della Zuppa di sasso incomincia con un vecchio lupo sdentato (quindi innocuo) che giunge in un villaggio degli animali e bussa alla porta di una gallina. Paura della gallina perché il lupo, raffigurazione della cattiveria e della ferocia, bussa soltanto per fare del male. Invece, in questo caso il pregiudizio,  soprattutto generato dai diversi e dai non conosciuti, viene messo da parte. Il vecchio lupo entra e con l’aiuto della gallina che anche gli dà un sedano per insaporire la zuppa, mette a bollire in un pentolone una pietra amorfa. La caduta del pregiudizio nella gallina, per curiosità attira gli altri animali che (le versioni popolari sono diverse e in un caso presentano il lupo sdentato come l’ultimo dei poveri di cui, per pregiudizio, si ha timore o pregiudizio o schifo) per curiosità si uniscono ai commensali portando del proprio. Cadendo tutte le paure, come anche accade per i pregiudizi e le false interpretazioni perché non si conosce, la casa della gallina si trova finalmente immersa nell’atmosfera di una conviviale dove, soprattutto, contano i vincoli di amicizia dell’altro. Alla fine il lupo sdentato si riprende dal pentolone il sasso dimostrando che è amorfo scalfendolo con un coltello e, un po’ misteriosamente, se ne va. Accade, cioè, quello che talvolta avviene nell’epilogo delle storie popolari avvincenti: la vera fine è, in realtà, senza fine e si perde nell’infinito delle cose impossibili. Invece, il progetto del Centro per l’affidamento, chiamato La zuppa di sasso e per il comune di Vercelli messo a punto dal Settore Politiche Sociali, è concretamente possibile. Riguarda gli affidamenti familiari e i ragazzi con qualche problema che la comunità ha il dovere di affrontare senza remore e assicurando come fece i lupo sdentato di Anais Vaugelane. Il Kiwanis Club di Vercelli sta, appunto, camminando su questa strada.