Il premio We Build 2012 al Museo Leone

Il Kiwanis club di Vercelli, presieduto da Raffaella Attianese, ha conferito il “We Build 2012” al Museo Leone di Vercelli. Il riconoscimento, istituito a livello internazionale e che ogni anno sottolinea i successi della persona o delle istituzioni che “hanno costruito”  per la propria città e per il proprio territorio, è stato consegnato nel tardo pomeriggio di sabato 16 giugno all’interno del Museo Leone che con Palazzo Langosco e l’Istituto di Belle arti costituisce uno dei principali riferimenti della storia vercellese nel cuore della vecchia Vercelli. Ha ricevuto il “We Build 2012” Amedeo Corio, da anni presidente del Museo Leone e dell’istituto di Belle Arti, dal 1841 a disposizione dei giovani e dal quale sono usciti numerosi artisti assurti a fama nazionale e internazionale. Nella motivazione, rievocando quando in più di un secolo “ha costruito” il Museo Leone con le sue collezioni e con le sue numerose iniziative di carattere culturale e formativo, la presidente del Kiwanis Club dottoressa Raffaella  Attianese e il proprio Consiglio Direttivo hanno così sintetizzato l’opera costante della istituzione vercellese: “Con le tracce del passato da più di 100 anni costruisce il futuro”. Il Museo Leone costituisce il lascito del notaio Camillo Leone (1830-1907) che nella seconda parte del XIX Secoli, appassionandosi di archeologia e di testimonianze di diverse epoche, divenne un importante  collezionista trasformando la sua casa in un museo il quale sarebbe poi stato messo a disposizione della città. Il Museo, con le caratteristiche “di cittadino”, come Leone più volte ribadì, fu riordinato la prima volta nel 1910 da Federico Arborio Mella. La prima grande ristrutturazione museale fu fatta nella primavera del 1939, in occasione della visita a Vercelli dell’allora capo del Governo Benito Mussolini. Vi lavorarono l’architetto Augusto Cavallari Murat e Vittorio Viale storico dell’arte e direttore del Museo Civico di Torino. Altri personaggi che diedero apporti consistenti  al Museo Leone furono Carlo Emanuele Mella, fondatore il 24 giugno 1841 dell’Istituto di Belle Arti; e Pietro Monti ingegnere idraulico, direttore dell’Associazione di Irrigazione Ovest Sesia  per i suoi meriti imprenditoriali fatto cavaliere del Lavoro. L’elenco delle personalità che “costruendo” hanno ulteriormente moltiplicato i successi culturali e di immagine del Museo Leone  comprende Amedeo Corio, illustre bibliofilo e grafico che incessantemente arricchisce le collezioni  del “Leone”.
Assegnando il “We Build 2012” il Kiwanis Club di Vercelli si è in particolare soffermato su tre aspetti fra gli altri: Il Museo Leone è, prima di tutto, un’azienda che richiede una oculata gestione economica  senza la quale non si può generare cultura mettendola a disposizione del pubblico; in una visione museale moderna  è richiesto personale scientificamente preparato il quale, nel caso specifico, si avvale di specialisti quasi tutti con un’età  che non supera i 40 anni; come da anni sta accadendo, il Museo è la base sulla quale  costruire i laboratori per i bambini e per i giovani da avviare alla comprensione della archeologia, all’arte e alla documentazione senza la quale il cadenzare del tempo non sarebbe del tutto colto. Nel 2007 Amedeo Corio ha affrontato un compito assai delicato e difficile: dalle 5.000 pagine del diario del notaio Camillo Leone, scritte dal 1876 al 1901, trarre il senso autentico  della storia di Vercelli all’indomani dell’Unità. Questa ricostruzione anche filologica, curata, fra  gli altri, dalla docente universitaria della “Amedeo Avogadro” Giusi Baldissone, è diventata il best seller “Una vita da museo”.