A Vercelli il polo tecnologico universitario

di Enrico Villa
Vercelli dal 5 novembre ha un polo tecnologico universitario che, in parte, rimpiazzerà l’abolizione del Politecnico (sede staccata di Torino) dopo infuocate polemiche delle autorità locali, soppresso all’inizio degli anni Duemila. Sia il professor Cesare Emanuel magnifico rettore dell’Università Amedeo Avogadro che le autorità vercellesi e provinciali hanno salutato con soddisfazione l’evento. Esso è avvenuto nell’aula magna del complesso San Giuseppe di piazza Sant’Eusebio che, d’ora in avanti, sarà ancora più parte integrante delle strutture universitarie cittadine. A Vercelli, fin dalla istituzione dell’Università Amedeo Avogadro hanno sede in via Duomo il rettorato universitario e, nel complesso intorno alla basilica di Sant’Andrea, le facoltà umanistiche e di lingue. Con la cessione anni fa dell’Istituto San Giuseppe all’Università attraverso il rilevante contributo finanziario degli enti locali territoriali, alla chiusura di un corso di laurea in ingegneria del Politecnico di Torino si è aggiunto il corso di laurea di scienze dei materiali.
Da questo anno accademico si è concreato il polo tecnologico con Informatica e Biologia.
Il magnifico rettore Cesare Emanuel ha rilevato che il numero delle matricole iscritte alle tre facoltà tecnico-scientifiche è più che soddisfacente.
La presentazione del polo tecnologico di Vercelli è avvenuto nella cerimonia inaugurativa del passaggio del complesso San Giuseppe all’Università nel contesto di due altri eventi: la celebrazione dell’anno internazionale della cristallografia; e la mostra dedicata a “Cristalli…ad arte” allestita in un’ala del San Giuseppe. Sia l’anno internazionale della cristallografia che la mostra sono lo specifico tema sviluppato sul nostro sito da un articolo del professor Giovanni Ferraris co-fondatore del Kiwanis Club di Vercelli e nella cerimonia al San Giuseppe indicato dagli scienziati presenti quale uno dei più importanti cristallografi internazionali, già ordinario all’Università di Torino e a cui è stata dedicata una stella.
Nella cerimonia nell’aula magna del San Giuseppe, con le prolusioni dei ricercato e docenti universitari Marco Milanesio, Michele Zema e Davide Viterbo, è stato più volte evidenziato che il complesso passato all’Università è per i vercellesi anche un luogo del cuore come la basilica di Sant’Andrea e il Principato di Lucedio indicati dal Fai e per cui è in corso una raccolta di firme. L’epilogo dovrebbe portare all’assegnazione di fondi per lavori di restauro sia alla basilica d Sant’Andrea che a Lucedio. Paolo Pomati, responsabile della comunicazione dell’Università Amedeo Avogadro ha spiegato perché anche il San Giuseppe vada considerato un luogo del cuore, tratteggiando la storia del complesso diventato universitario. Il grande fabbricato di piazza sant’Eusebio fu progettato dall’architetto Locarni ugualmente progettista di importanti edifici di Vercelli e del Vercellese, inaugurato nel 1866 e assegnato all’istituto degli artigianelli. Nel 1906 passò ai fratelli lassalliani delle Scuole Cristane che vi mantennero un collegio-convitto frequentato da un elevato numero di giovani del Vercellese iscritti al liceo cittadino nonché agli istituti per ragionieri e per geometri. Nel primo decennio degli anni Duemila il San Giuseppe fu adibito a corsi universitari e a laboratori didattici. Nel 2013/2014 il complesso è diventato la base per il polo tecnologico di Vercelli e per l’ulteriore programma di offerta formativa dell’Università Amedeo Avogadro.
La cerimonia ufficiale per il passaggio del San Giuseppe all’Università e al polo tecnologico ha anche offerto l’occasione a Maura Forte sindaco di Vercelli, a Carlo Riva Vercellotti presidente della Provincia di Vercelli e a Nando Lombardi presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli di ipotizzare un futuro di Vercelli proprio partendo dal polo tecnologico. Lo scenario che, per ora è stato tratteggiato sommariamente, riguarda il consolidamento dell’asse Novara Vercelli, entrambe le città sede di facoltà importanti dell’Università Amedeo Avogadro, e del poligono Vercelli - Novara - Casale - Alessandria - Biella - Verbania, indispensabile con una stretta alleanza per affrontare e uscire dalla crisi economica. Fra gli interventi molto seguiti anche quello dell’arcivescovo di Vercelli Marco Arnolfo, come ha ricordato il magnifico rettore Cesare Emanuel anche funzionale al polo tecnologico appena nato. Infatti monsignor Marco Arnolfo è dottore in fisica.