Quando Salgari era brutto e cattivo
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- Giovedì, 20 Febbraio 2003
Felice Pozzo, come abbiamo accennato autore di una vasta pubblicistica spesso firmata in collaborazione con Arpino, Antonetto, Rossi e altri, scoprì Salgari, come noi tutti, da ragazzo. Ma , a differenza di molti, si rese conto come il “padre” di Sandokan, la Perla di Labuan, Yanez, il Corsaro Nero ecc.,fosse oggetto di mistificazioni nonché di clamorosi luoghi comuni. Ed allora, con il rigore del ricercatore di letteratura, si mise a demolire le “leggende metropolitane” con cui, ingiustamente e con grande leggerezza, per molto tempo, fu soffocata la figura di Emilio Salgari. E , oggi, lo scrittore non è stato solo ammesso fra i grandi della letteratura per ragazzi, come per esempio Kipling e Verne e Melville e London, ma in numerose università europee e americane, offre lo spunto per veri e propri corsi monografici. Dai romanzi e dai racconti salgariani, negli ultimi trent’anni sono stati tratti films e fixtions televisive. Il pathos narrativo delle immagini non è però riuscito ad eguagliare quello degli scritti, altamente creativi e di grande scorrevolezza.
Enrico Villa